I colori delle emozioni
I colori delle emozioni
In classe prima e seconda ho iniziato l'anno leggendo questo albo: "I colori delle emozioni". Il protagonista è un mostro tutto colorato che ha fatto un pasticcio con le sue emozioni. Arriverà la bambina ad aiutarlo: le emozioni non vanno vissute tutte mescolate, ma vanno separate, riconosciute, solo così possono esserci d'aiuto.
Dopo la lettura dell'albo ho chiesto ai bambini di disegnare su un foglio il loro mostro e di colorarlo con il colore dell'emozione che provavano in quel momento. I colori non dovevano necessariamente essere quelli usati dal mostro del libro: io potrei riconoscere nell'arancione la felicità, non per forza nel giallo, come fa mostro.
Risultato? L'emozione che hanno disegnato non è stata inaspettata, segno che hanno preso sul serio l'attività. C'è chi ha disegnato accanto al suo mostro la bambina (cosa che non avevo chiesto) dicendomi che il loro mostro è calmo, mentre la bambina è arrabbiata. C'è chi, sebbene si mostri tranquillo, in realtà non riesce a star fermo un secondo e disegna il suo mostro arrabbiato. C'è chi usa un colore a caso e quando chiedi che emozione sta provando il suo mostro non riesce a rispondere. Interessante no?
La verità è che un'attività così banale già ci dice molto del mondo interiore dei bambini. Un'attività così banale già li aiuta a parlare di sé.
E allora che si fa? Continueremo tutti i giorni a fare l'appello emotivo. Sì, un'appello in cui non si risponde "Presente", ma come ci si sente attraverso i colori. Ogni giorno. Con costanza, perché è questo che fa la differenza!
Andando avanti, quando saranno un po' più cresciuti, a posto del colore potremmo usare un animale: arrabbiato come un leone, allegro come un cane che scodinzola, ecc....
.... buon lavoro!
La maestra Erika
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